Giovanna Caraci

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Via delle quattro palle

Via Delle Quattro PalleVia delle Quattro Palle
Luna piena e gatti neri

Nessun lettore è mai riuscito a indovinare dove si trovi questa strada romana, che esiste realmente ed è descritta con assoluta precisione: solo il nome è diverso. Qui, in una piccola tipografia anni '50, si consuma un orrendo delitto. Tra Placido, Assunta, gli operai - la Gioconda, Pellicano, Pecorino, Er Murena... - poi un tale, er Prugna, che si aggira nel quartiere, Samir Abdullah, che ha un debito e tre mogli, un malavitoso, lo Zoppo, - indaga il Procuratore, un tempo l' innamorato di Assunta: tra loro si svolge un aspro duello di incomprensioni, orgoglio e gelosia. Alla fine sarà Assunta, con l'amica Margie, a scoprire l'incredibile assassino: perché mai prima d'ora un delitto era stato compiuto in questo modo.

"... in un fossato lungo la provinciale, un contadino ha rinvenuti il corpo dell'anziana scomparsa. La donna è stata strangolata. E' la sedicesima vittima di un serial killer che la polizia non riesce...".

Come un sasso contro una vetrata, la radiosveglia frantumò i sogni di Assunta; proprio mentre col vento nei capelli, dalle terrazze di Machu Picchu stava per librarsi in un vertiginoso viaggio astrale.

- Assassina... - rantolò sotto il cuscino, cercando a tentoni la sveglia con la mano.

Si girò nel letto con un brivido: strangolata? Se proprio non si poteva fare a meno di morire, quello era il modo peggiore. Certo, sarebbe stato meglio non morire, o almeno vivere cinquecento primavere come la quercia del Tasso, con le braccia colme di foglie e uccelli. "Strangolata, magari nel sonno..." Assunta era abituata alla solitudine, a quella notturna seguitava a farle paura. Non si chiudeva mai a chiave la sera, hai visto mai un malore, alla sua età; però a filo della porta ci metteva due barattoli vuoti uno sull'altro, pronti a dare l'allarme rovinando per terra, se qualcuno avesse cercato d'entrare.

Con un occhio socchiuso, spiò da sotto il cuscino la porta a vetri che dava in terrazza: qualche volta a notte fonda la serranda gemeva come se qualcuno cercasse di aprirla...

 

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